Al Laurentino 38 è in corso un progetto di riqualificazione finanziato con fondi europei da Ater e Regione Lazio. Il progetto si sovrappone a quello già approvato e finanziato da un vecchio piano regolatore, dunque sugli stessi immobili vigono due finanziamenti di due distinti e diversi progetti. Un progetto prevede di sviluppare l’economia del quartiere all’interno della struttura ponte, tra attività commerciali e servizi per la popolazione, l’altro invece, giunto improvvisamente alla sua realizzazione, prevede l’abitabilità della struttura ponte, ribaltando completamente l’idea stessa con cui è stato progettato l’intero quartiere.
Quest’anno, dopo il censimento degli abitanti del V e VI ponte avvenuto 4 anni fa, l’Ater ha iniziato ad assegnare alloggi provvisori agli abitanti del V ponte e parallelamente a sventrare la struttura. Le assegnazioni sono state seguite passo passo da un comitato di abitanti quasi interamente composto da donne determinate a far valere i propri diritti. Da mesi ci sono alcune famiglie costrette a vivere tra le macerie, con ratti e spazzatura ovunque, poiché considerate non aventi titolo ad un’assegnazione provvisoria di un alloggio solamente perché arrivate dopo il censimento. In questi giorni, operai e funzionari Ater minacciano l’intervento della forza pubblica senza dare alcuna soluzione, ovvero un tetto, alle famiglie che vivono, studiano e lavorano nel quartiere e che sono costrette a rischiare la salute, o ancor peggio la vita con il pericolo di crolli, pur di ottenere un posto dove vivere serenamente.