Vi salutiamo invitandovi ancora al Laurentino 38

È trascorso qualche giorno dallo scorso finesettimana, tre giornate stupende passate a conoscere e a riconoscere tutte le persone che hanno scelto di partecipare all’autogestione di L38Squat.
Tre giornate che ci hanno dato la giusta energia, sia per affrontare i momenti difficili, sia per immaginare insieme la resistenza dell’occupazione del sesto ponte.

Sappiamo che non si ringrazia nessunx quando non si è proprietari né ospiti, quando si è parte di qualcosa di grande composto dalla somma di tante differenze. Come assemblea che si autorganizza nello squat ci teniamo comunque a mandare un forte abbraccio a chi nello scorso finesettimana ci ha messo cura, solidarietà, attenzione, responsabilità e affetto.

Siamo prontx ai prossimi 33 anni di occupazione,  siamo prontx a lottare fianco a fianco.

Nel salutarvi rivolgiamo l’appello a partecipare all’assemblea nazionale che si svolgerà il 20 aprile a L38Squat, al fianco delle persone immigrate che si autorganizzano contro il razzismo e la violenza di stato.

Giù le mani dal sesto ponte del Laurentino 38 – Comunicato di Solidarietà dal CSOAT Auro e Marco di Spinaceto

Riceviamo e diffondiamo un comunicato da parte del csoat Auro e Marco, compagnx di lunga data, vicinx di quartiere e di lotte:

Con quale faccia, con che coraggio vi presentate alla porta del Laurentino?
Giù le mani dal Sesto Ponte del Laurentino 38!

Alcunx di noi l’hanno visto nascere e ne avrebbero di storie da raccontare…
Quel Laurentino Occupato dove andavamo la sera, prima ancora di occupare Auro e Marco, era l’unico spazio di socialità vera nelle nostre borgate.
Una socialità fatta di sogni e speranze di stravolgere l’esistente che ci stava stretto.
Uscivano i primi computer e condividevamo le connessioni, c’era l’hack lab, i cortei internazionali, le comitive fin sotto al Luna Park dell’Eur e le mille corse generose per dare una mano a chi stava messx peggio di noi.
C’era tanto altro ancora che non riusciamo a far entrare in poche righe di comunicato senza rischiare di cadere nella nostalgia e nella retorica: il Laurentino è stato ed è una parte troppo grande delle nostre vite.

Abbiamo diviso la strada e le lotte insieme a voi e continueremo a farlo! Continuerà ad unirci quello che ci ha sempre portato a sceglierci a vicenda: l’amore per le nostre borgate, di cui conosciamo ogni sasso, ogni angolo con la storia che si porta appresso, e la consapevolezza che la gente che vive nei nostri quartieri una voce ce l’ha e non ha bisogno di essere salvata da nessunx.

Il Laurentino per noi sono anche e soprattutto le compagne che negli anni hanno preso sempre un posizionamento molto chiaro nella lotta femminista e transfemminista, mettendo all’angolo ogni atteggiamento machista e le forme più subdole con cui quella violenza viene fuori nei nostri contesti.
Grazie per tutti i calci in culo dati ai maschi violenti che vi è toccato incrociare. Ci piace pensare di averli tirati insieme a voi!

Chi pensa di venirvi a bussare recapitando letterine di sgombero sottovaluta la potenza dei legami che avete costruito in questi 33 anni.
Non sa che ci troverà ancora una volta in prima fila insieme a voi, gomito a gomito, a difendere questa lunga storia d’amore e di lotta.

Messaggi di solidarietà contro lo sgombero di L38Squat al Laurentino 38

In questi giorni continuano ad arrivarci innumerevoli messaggi di solidarietà contro lo sgombero dello Squat del Laurentino 38. Ve ne lasciamo alcuni qui di seguito e vi invitiamo a scriverne altri e a condividerli dai vostri canali.


Arsenica Pole Dance:


Cagne Sciolte:

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Campagne in Lotta:
Vogliono sgomberare L38Squat! Non lo permetteremo mai!

Abbiamo conosciuto L38Squat e le persone che lo abitano diversi anni fa e ci siamo sentiti subito a casa. In quegli spazi abbiamo potuto incontrare e confrontarci con compagn, singoli e realtà che come noi cercavano e praticavano altre forme di esistenza e socialità.

Le nostre lotte contro le frontiere, lo sfruttamento lavorativo e i campi di contenimento hanno trovato subito spazio e sostegno nello Squat, che già da anni veniva attraversato da tutte quelle persone che hanno dovuto lasciare luoghi cari e affetti ben oltre il raccordo.

Qui abbiamo trovato un luogo di supporto e socialità, che oggi per noi è un punto di riferimento, in cui troveremo sempre complicità e sostegno.

Per noi questo è il risultato più grande e potente che si possa raggiungere, rendere un posto attraversabile da tutt, in particolare da coloro che generalmente vengono marginalizzati o ignorati.

Grazie L38 per dimostrare ogni giorno, da oltre trent’anni, che un altro mondo, altre relazioni e la felicità sono possibili.

Guai a chi tocca lo Squat, non lo permetteremo mai davvero!

Sesto Ponte – Laurentino 38

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Collettivo “No Porto” del “Bilancione” di Fiumicino:

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Collettivo Vivo:
siamo lə studentə del liceo francesco vivona (di cui una delle sedi é situata nei pressi dello squat) e parliamo a nome del nostro collettivo.

come giovani studentə, a L38 squat abbiamo trovato uno spazio che raramente la città ci offre, specialmente nelle periferie, in cui poter crescere, proporre iniziative e far sentire la nostra voce.

Grazie allo squat ci è stato dimostrato quanto un’alternativa basata sul rispetto, l’autogestione e l’aiuto reciproco sia possibile e necessaria.

abbiamo visto con i nostri occhi la forza di chi è riuscito a trasformare un luogo dimenticato in uno spazio di aggregazione e lotta per il quartiere. per noi rappresenta un punto di riferimento, un luogo in cui sentirsi individui liberə di esprimerci senza essere vincolatə da rapporti di potere verticali.

Siamo unitə in questa lotta, e difenderemo questa realtà, simile a molte altre del territorio, essenziale per chi ci abita e per chi la vive.

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Gimnasio Autónomo Popular “Barrio Bravo”:

Como Gimnasio Autónomo Popular “Barrio Bravo”, junto con solidarixs internacionalistas presentes en el barrio, expresamos nuestra complicidad y apoyo total a la okupa L38 Squat de Roma, bajo amenaza de desalojo. Nosotrxs desde la periferia de una ciudad de Chiapas, a su vez periferia de México, sabemos perfectamente que significa trabajar en una zona de marginación siendo una de las pocas alternativas posible (autogestiva) ante el abandono del Estado. Razón por la cual mandamos este abrazo solidario, fuerte y combativo desde nuestro gimnasio, desde nuestra lucha barrial a la lucha barrial de L38 Squat: resistan compas, un sueño colectivo jamás se desaloja

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Nodo solidale:
Giù le mani dal L38 Squat!

L38 squat è un centro sociale occupato attivo da ben 33 anni e situato nel quartiere popolare Laurentino 38 a Roma. Oltre all’importanza del lavoro politico (antifascista, antirazzista e antisessista) che il collettivo dello squat in queste tre decadi continua a svolgere nel quartiere e nella città, questo spazio per noi tutt* del Nodo Solidale rappresenta un pezzo fondamentale della nostra storia.

Ormai quasi vent’anni fa da un nucleo di militanti interni a questo squat è partita l’idea e il lavoro per creare un collettivo internazionalista solidale con le lotte del Messico dal basso. Proprio qui il Nodo Solidale ha mosso i primi passi, le prime traduzioni di testi, le iniziative sulla comune di Oaxaca, i primi eventi di autofinanziamento. Nel L38Squat è iniziata la meraviglia della complicità che ha portato il Nodo a crescere fino a diventare un collettivo che ormai trova la sua casa in moltissimi luoghi ribelli sia in Messico che in Italia.

Lo zapatismo è sempre stato in questo luogo liberato un’ispirazione come altri movimenti di liberazione, specialmente quelli di Palestina e Kurdistan. Proprio al Laurentino Okkupato (come lo chiama ancora la vecchia guardia) abbiamo vissuto uno dei momenti più emozionanti della nostra storia politica celebrando el “dia de muertos” assieme a due delegazioni zapatiste nel 2021. Momento nel quale abbiamo raccontato loro con commozione di Carlo, Teresa, Gianfranco, Renato e di tutte le nostre meravigliose anime ribelli che saranno sempre con noi.

Oggi purtroppo e da diverso tempo l’L38 Squat è sotto sgombero in nome di una falsa e ipocrita riqualificazione del quartiere. In nome della speculazione si attacca una delle pochissime realtà che nel territorio ha lavorato a fianco di chi lo abita costruendo dignità attraverso la resistenza popolare e dal basso, creando un mondo di relazioni umane assolutamente contrario alle logiche del potere depredatorio che converte le periferie in territorio di conquista.

Noi, come tanti altri collettivi e individualità, a Roma come sparsi nel mondo, non lasceremo sola la ciurma del L38Squat, perché i sogni collettivi non si possono sgomberare.

Giù le mani dall’L38 Squat!

Nodo solidale (Italia-Messico)

Sesto Ponte – Laurentino 38 🖤🔥

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Ragazzacce:
La gestione degli spazi nella città di Roma è una questione da anni al centro del dibattito sociale e politico. Abbiamo conosciuto negli anni varie realtà che lottano per il diritto all’abitare, diritto ad avere una casa e diritto a potersi autodeterminare, come individui, come collettività familiare o come conformazione sociale. Gli spazi pubblici sono oggetto di speculazione e abbondono, rendendo evidente il distacco tra le istituzioni e gli abitanti della città, che si prendono cura di quegli spazi e che invece di essere ringraziati vengono avversati in tutti modi.

Dai tanti studi e progetti, anche para-istituzionali, come quelli del Prof. di urbanistica dell’Università di Roma, Cellamare, e dall’esperienza delle tante realtà associative locali emerge una Roma abbandonata dalle istituzioni che invece di valorizzare forme di cura tra la cittadinanza (intesa quale conformazione di individui che vivono un luogo a prescindere dallo status di cittadino) si chiude dietro a intimazioni di sfratto, creando un sistema che finanzia quella stessa “illegalità” che si vuole, a parole, combattere.
Una Roma, al tempo stesso, ricca di passione, colore e cura da parte di tante e tanti che cercano, a proprio modo, con i loro soli mezzi, di creare spazi di condivisione, arte, riflessione, protezione, luoghi di cura, dove poter fare contro cultura. Insomma, luoghi indispensabili.

Recentemente abbiamo assistito allo sfratto delle donne del V Ponte a Laurentino, definite “occupanti”. In realtà donne, lavoratrici, madri che rivendicano il diritto ad avere una casa e condizioni di vita quantomeno dignitose e che per questo si sono attivate, censendosi e chiedendo in più occasioni un incontro con le istituzioni. Il silenzio, lo sfratto, il non sapere dove vivere. Queste le risposte. Nel frattempo, il cantiere fermo, case abbandonate, e recentemente un incendio, pericoloso, proprio sotto quelle case vuote, causato probabilmente dall’incuria della ditta dei lavori che ha lasciato rifiuti e materiali pericolosi all’aria aperta.

Questa è una delle tante storie, storie che da anni vengono ascoltate dalle amiche e amici del L38 Squat, un luogo di incontro e solidarietà, una collettività che è accanto a quelle donne e che negli anni ha dato ospitalità a tant*. Un luogo politico, che accoglie senza discriminare e che negli anni si è fatto carico di oneri pesanti. Uno spazio che ha colorato gli spazi vuoti di un un quartiere di periferia.

Noi l’abbiamo attraversato questo spazio e ci siamo sentit accolt, sicur, abbracciat.

Questa è la realtà che vogliono sgomberare e sarebbe proprio una grande perdita per il quartiere e per la stessa città di Roma.

Esprimiamo la nostra solidarietà al L38 Squat e a tutti gli spazi virtuosi in questa nostra Roma che rischiano di essere spazzati via da politiche miopi e ignoranti, non curanti del valore che questi spazi, intesi come collettività, hanno.

Questo non deve succedere. Accanto a L38 Squat per una Roma diversa.

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Striscione di solidarietà contro lo sgombero di L38Squat fuori all’Università “La Sapienza” di Roma:

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Zerocalcare:

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ANNULLATO – Vogliono sgomberare L38Squat – Venerdi 1 Marzo – Andiamo noi a casa loro

Con immenso dolore dobbiamo annunciarvi che il IX municipio ha annullato la propria iniziativa autocelebrativa.
Quello che doveva essere un bilancio del proprio operato nel quartiere, poiché fatto solo di violenza e null’altro, non avrà luogo nella sala consiliare del Laurentino 38.
🤷‍♀🤷‍♀🤷‍♀🤷‍♀🤷‍♀🤷‍♀

Abbiamo quindi scelto di annullare la manifestazione organizzata insieme ai compagni e alle compagne del resto della città e partecipare direttamente alle 18.30 all’appuntamento al Pigneto contro i centri di espulsione.

Chiediamo a tuttx di restare in contatto, abbiamo un calendario fitto di iniziative al sesto ponte e in strada. Grazie immensamente per i comunicati di solidarietà che state scrivendo in questi giorni.

L38Squat non si sgombera
Guai a chi ci tocca


Ecco il bilancio del IX Municipio a colpi di selfie e aperitivi tra la borghesia romana

  • Persone buttate in strada senza casa
  • Un inceneritore a due passi dal Laurentino per avvelenarci l’aria
  • Cantieri ricettacoli di irregolarità e violenze
  • Attacco alle realtà culturali
  • Deserto sociale

Venerdi 1 Marzo, ore 15:00

Manifestazione davanti alla Sala Consiliare del Municipio IX

Largo Peter Benenson

10 FEBBRAIO MANIFESTAZIONE A ROMA – DALL’UNGHERIA ALLA PALESTINA: FREE THEM ALL

10 FEBBRAIO MANIFESTAZIONE A ROMA, ore 14 Piazza Sassari:

DALL’UNGHERIA ALLA
PALESTINA: FREE THEM ALL

I mesi di gennaio e febbraio sono mesi densi di commemorazioni di Stato le cui narrazioni vengono plasmate, rielaborate e strumentalizzate a seconda degli interessi che il potere intende perseguire: così la Giornata della Memoria diventa un’occasione per attaccare la solidarietà alla resistenza palestinese e il ricordo delle foibe un’ulteriore occasione per dare agibilità e legittimazione ai fascisti.

Siamo gli/le stess* che sono stat* l’anno scorso al fianco di Alfredo Cospito, attraversando strade e piazze di questa città, durante i suoi lunghi mesi di sciopero della fame contro il regime carcerario del 41bis e la pena dell’ergastolo ostativo.
Situazione attuale che, ricordiamo, vede ancora Alfredo al 41bis.
Siamo contro alla finta pace che impongono al proprio interno questi Stati assassini e guerrafondai, che altro non è che la guerra a tutte le possibili forme di dissenso o ribellione.
In questi tempi lo Stato ha la necessità di serrare i ranghi: non ci devono essere defezioni né contrasti alle scelte intraprese dai governi. E il consenso quando non lo si ottiene con le buone bisogna ottenerlo con le cattive.

A ciò facciamo risalire la fetida ventata di fascismo, vecchio e nuovo, che si abbatte su questa parte di mondo e non solo, e contro la quale, come sempre, ci mobilitiamo.

-Siamo dalla parte degli antifascisti e delle antifasciste che tra il 9 e l’11 febbraio dell’anno scorso hanno provato a interrompere la liturgia commemorativa del “Giorno dell’Onore” a Budapest.

A fianco a Ilaria, Maja, Tobias, Gabriele e altr* compagn*, e contro il pugno duro della repressione che oggi si abbatte su di loro, e quindi su tuttx noi.
Nell’ambito di una sempre più fitta collaborazione tra Stati e polizie europee, il tentativo degli inquirenti è quello di collegare le azioni avvenute in Ungheria ad un ben più ampio procedimento aperto in Germania a partire dal 2018: la cosiddetta inchiesta “AntifaOst” che vede imputati numerosi compagni e compagne tedesche accusate di aggressioni ai danni di esponenti di spicco del mondo neonazista tedesco.

Ci teniamo a porre l’attenzione sui compagni e compagne coinvolte nell’operazione appena descritta e in particolare su Gabriele, il quale ha l’udienza per l’estradizione il 13 febbraio.

-Siamo coloro che della storia non dimenticano l’orrore dei lager, al cui interno furono massacrati e umiliati ebrei, persone di origine Rom, omosessuali, dissidenti politici e persone affette da sofferenza psichica, ma anche coloro che da sempre sono al fianco della lotta di liberazione palestinese contro lo stato sionista di Israele, intrinsecamente colonizzatore e razzista.

Quello che accade in Palestina comincia qui con la cooperazione bellica dell’esercito e gli affari di Leonardo, con i saccheggi di Eni nel mediterraneo e con la repressione di chiunque si esprima contro il genocidio in corso.

Caso esemplare, la situazione di Seif, per il quale vorrebbero togliere lo stato di rifugiato politico solamente per aver espresso sulla propria pagina Instagram un post in solidarietà con la resistenza palestinese.

-Siamo gli/le stess* che sono a fianco delle lotte delle persone immigrate che abitano i nostri quartieri e/o che lavorano nelle campagne, delle persone in carcere, di chi è sfruttat*, esclus* e post* sempre più ai margini di questa società, destinata ad un futuro in cui una larghissima parte della popolazione verrà ritenuta e trattata come merce in eccedenza.

-Siamo a fianco di Juan, il quale è stato dichiarato, il 26 gennaio u.s. dalla Corte di Cassazione, definitivamente responsabile di un’azione esplosiva, alla sede della Lega di Villorba (TV) con una sentenza a 14 anni di pena. L’iniziale capo d’imputazione era quello di strage nonostante non ci fosse stata nessuna persona lesa ma poi, nel corso del processo, il pubblico ministero ha derubricato il capo di imputazione con “attentato con aggravante di terrorismo”, chiedendo però la condanna esemplare a 28 anni, scesa a 14 nel grado di appello.

Questo processo è iniziato con un’accusa di strage politica, cioè lo stesso capo d’imputazione per cui sono stati condannati il compagno Alfredo Cospito e la compagna Anna Beniamino.
Quella stessa Lega che per anni ha alimentato l’odio populista nei confronti delle persone immigrate.

Decreti su decreti, proposti e attuati dagli esaltati livorosi razzisti esponenti di quel partito, e non solo, volti a reprimere l’immigrazione e tutte le lotte. Ricordando inoltre che il suo leader Salvini, attuale Ministro delle Infrastrutture, ha chiamato una manifestazione a Milano in solidarietà ad
Israele, il 5 novembre dello scorso anno, al grido di “Fascista chi è contro Israele”.

Questo 10 febbraio vogliamo porci dalla parte di chi lotta, di chi non ci sta, di chi non vuole stare a guardare o, peggio, voltare altrove lo sguardo, rassegnat* e inerme di fronte all’orrore quotidiano di cui è pregna questa fase storica.

Dalla parte di chi, giorno dopo giorno, sabota, inceppa, rallenta o resiste alle barbarie del presente.

Ci vediamo sabato 10 Febbraio alle ore 14 a Piazza Sassari, nei pressi dell’ambasciata ungherese, per raggiungere insieme il corteo della Palestina.

Assemblea di solidarietà e lotta