Un prete che fa la guerra:
Don Coluccia cesso de Roma pre giubilare
Nei giorni scorsi, un servizio televisivo di uno dei peggiori programmi RAI ci ha buttato nel tritacarne della guerra ai poveri e a chi è esclusx.
Il montaggio, in soli 2 minuti, fa apparire il Laurentino 38 come uno dei posti più brutti al mondo: immagini e parole violente che raccontano il nostro quartiere spogliandolo di dignità. Un miscuglio di sensazionalismo e criminalizzazione che non vuole certo far emergere i problemi delle persone che ci abitano ma solo costruire una versione umiliante, utile a chi è in cerca di visibilità e propaganda.
Per don Coluccia e l’intervistatrice, il Centro sociale del sesto ponte andrebbe sgomberato supportando questa tesi con un collegamento diretto tra noi, lo spaccio e la criminalità organizzata.
Quando gli abitanti lamentano l’incuria di Ater per appartamenti senza manutenzione da più di 20 anni il servizio, invece, corre veloce.
Non sappiamo a chi faccia un favore questo schifo televisivo, registrato nei primi giorni di ottobre e poi proposto solo ora.
Per certo racconta bene la Roma del giubileo e le politiche dedicate a chi vive nelle periferie: abbandono e polizia.
Questa volta è toccato a noi ma nella giostra della propaganda fascista capitano ogni giorno migliaia di vite simili alle nostre.
Che abbia coinciso con le notti di protesta al Corvetto contro la brutalità poliziesca per l’uccisione di Ramy e con gli sgomberi di massa delle case occupate a Caivano, dice già da che parte stiamo.
Lamentarci non è nel nostro stile: stiamo già preparando una risposta in strada per i prossimi giorni, proprio quando diamo più fastidio e dove meglio crediamo.
L38Squat – il centro sociale del sesto ponte