Sabato 27 settembre dal Laurentino 38 saremo al corteo di Quarticciolo

Quando dei movimenti globali scatenano la solidarietà e la lotta degli oppressi e delle oppresse, nei quartieri popolari possiamo respirare quella forza.

Che sia il grido di libertà delle donne a spingere maree di proteste, che siano i/le più giovani ad opporsi allo sfruttamento dell’uomo sulla natura, che sia una popolazione intera a resistere in Palestina al colonialismo e a muovere il conflitto ovunque non si accetta l’abominio perpetuo di chi governa il mondo, nelle periferie possiamo abbracciare queste ventate di vita.

Nelle difficoltà del nostro quotidiano, nel buco del culo del mondo dei nostri piccoli quartieri, il senso di sopraffazione davanti a genocidi e guerre non deve condurci alla rassegnazione.

Per quanto si possano agitare i bot e gli algoritmi per imporci l’idea della sconfitta, stiamo reimparando ad alzare la testa.

Se riemerge il senso dello sciopero da una vita di sfruttamento e miseria, se si occupano le piazze, le strade e le scuole, se le armi vengono bloccate e non sono più la pioggia di morte su popolazioni intere, è grazie a chi conosce la fatica del lavoro e a chi, da più giovane, non accetta che gli venga consegnato un mondo così ingiusto tra le mani.

Nessun politico muoverà un dito per rendere migliori le nostre vite, ormai è chiaro a tutte e tutti.

Sabato saremo in corteo perché una casa da difendere, uno spazio da condividere o un aiuto a chi sta in difficoltà ci fa sentire orgogliosx di stare da questa parte della barricata e più vicinx a chi resiste in ogni angolo del mondo.

Non vogliamo essere i nomi sulla cronaca dei giornali quando si parla di morti sul lavoro, sgomberi e carcere, vogliamo essere tra i cuori che battono nelle piazze in tumulto di tutto il paese.

L38Squat per una vita libera insieme.

Ater renditi utile, vai a sgomberare i coloni sionisti in Palestina.

Riapre la sala prove, la palestra, la sala giochi autogestita e ci facciamo due chiacchiere sulla fine del ciclo di vita di Windows 10 e le sue conseguenze

Giovedi 25 Settembre

Dalle 17:30
Apertura bar e Sala Giochi Autogestita – Troverai diversi tipi di carte, giochi da tavolo vecchi e nuovi ed un torneo permanente di retrogaming

Dalle 17:30 alle 19:30
Corso di autodifesa a cura della Palestra Autogestita

Dalle 18:00
Apertura Sala prove “Beat & Kill”

Dalle 19:30
Talk a cura dell’Hacklab sulla fine del ciclo di vita di Windows 10 e delle alternative praticabili per non generare 700.000 tonnellate di rifiuti

Dalle 20:00
sarà in funzione la Taverna Pirata del Sesto Ponte Occupato

Martedì 2 settembre al Laurentino 38 – Appello a chi lotta in città per una discussione aperta

Martedì 2 settembre al Laurentino 38

Appello a chi lotta in città per una discussione aperta.

Durante questa estate diverse realtà si trovano ad affrontare la speculazione violenta nei propri contesti di vita e di lotta.
Roma e provincia sono cantieri a cielo aperto di progetti mortiferi e di colate di cemento che precedono sgomberi, sfratti e nuove espulsioni dalla città per chi non può permettersela.
A Roma e nella regione intera, per legge le cantine ed i garage diventano luoghi abitabili in linea con la tendenza del governo nazionale che investe sull’edilizia carceraria come unica edilizia popolare consentita.
Come collettivo che autogestisce L38Squat – il Centro sociale del sesto ponte – chiamiamo tuttx a raccolta per discutere gli sviluppi in corso nelle nostre situazioni e per aggiornare la nostra rete di relazioni su cosa sta cambiando velocemente nel nostro quartiere.

Vogliamo organizzare una resistenza collettiva e vogliamo farlo con gli altri focolai di lotta in città e con tutte le persone che vogliono aggiungersi con idee ed energie.
La proposta è stata già raccolta dal collettivo del Bilancione Occupato per le lotte contro il porto crocieristico a Fiumicino, dal collettivo che autogestisce Strike e che vede sorgere un cantiere per una residenza di lusso per studenti nello spazio che BNL ha conquistato nella trattativa con l’ex OZ (Officine Zero), dal collettivo del De Lollis Underground che con uno studentato ci divide lo spazio e tutte le implicazioni questo comporta e dal collettivo del CSOAT Auro e Marco su quello che si muove tra sgomberi e riqualificazione nel quartiere di Spinaceto.

Invitiamo il quartiere e chi vuole lottare fianco a fianco ad aggiungersi:

martedì 2 settembre ore 18.30 a L38Squat, via Domenico Giuliotti 8x, sesto ponte del quartiere Laurentino 38

Apri il link seguente ed ascolta il nostro intervento a Radio Onda Rossa per ricordare a tuttx l’assemblea di domani, 2 settembre, a L38Squat.

http://www.ondarossa.info/newsredazione/2025/09/2-settembre-assemblea-l38squat

Ascolta il nostro intervento direttamente dal player qui sotto:

L38Squat – PALESTINA LIBERA

NO AI MEGA PROGETTI DI DEVASTAZIONE – FERMIAMO IL PORTO CROCIERISTICO A FIUMICINO!

NO AI MEGA PROGETTI DI DEVASTAZIONE – FERMIAMO IL PORTO CROCIERISTICO A FIUMICINO!

Il Bilancione Occupato è un pezzo di cuore nostro.
Il Bilancione è molto più di uno spazio fisico: è un luogo di aggregazione, cultura e resistenza, un presidio di lotta che in questi anni ha rappresentato un punto di riferimento per il territorio di Fiumicino e per chi vive di relazioni basate sull’autorganizzazione e la solidarietà.

Il porto crocieristico di Fiumicino promosso da Royal Caribbean è una minaccia alla vita del mare e delle persone.
Ancora una volta, dietro la retorica dello “sviluppo” si nasconde la solita logica predatoria: cemento, inquinamento e speculazione a beneficio di pochi, a discapito di tuttx. Questo mega progetto trasformerà la costa in un’enorme infrastruttura turistica, cancellando la vita. I profitti delle multinazionali delle crociere arriveranno al prezzo di un ecosistema compromesso, dell’erosione costiera e dell’inquinamento marino e atmosferico, come già avvenuto in tanti altri porti del Mediterraneo.

Il nostro NO al porto crocieristico a Fiumicino ha riscontro nella lotta.

Giù le mani dal Bilancione!
Ci vediamo fianco a fianco a Fiumicino.

L38SQUAT

Domenica 23 febbraio – IL QUARTIERE È UN CAMPO DA GIOCO

IL QUARTIERE È UN CAMPO DA GIOCO

Mentre la speculazione divora i posti dove abitiamo, dal Laurentino 38 abbiamo lanciato un invito a chi lotta sul litorale di Fiumicino.

Dal decreto Caivano in poi è sempre più chiaro che il governo delle periferie è sul modello carcerario. Dal Quarticciolo al Laurentino, passando per le zone rosse dell’Esquilino e il Tuscolano, il cerchio repressivo si stringe intorno a certe aree della città ma ogni quartiere è un “campo da gioco” dove ognunx può fare la sua parte di lotta.

Che sia la Royal Caribbean a devastare il mare e ogni forma di vita o sia un progetto di riqualificazione a deportare, impoverire e distruggere a noi resta una bellissima possibilità: resistere e farlo insieme.

Attività della giornata:

  • partite di calcetto
  • laboratori per grandi e piccini/e
  • maschere per il carnevale!
  • giocoleria e circo pirata
  • banchetto per serigrafare tessuti
  • cibo e bevande!

Durante tutta l’iniziativa ci sará la diretta di Radio Onda Rossa. Dopo pranzo verrá fatto un approfondimento sulle lotte nei quartieri con varie realtà della città.

Appuntamento alle ore 11 nel cortile di L38Squat (via Domenico Giuliotti)

GIÙ LE MANI DALLE OCCUPAZIONI

L38Squat – il Centro sociale del sesto ponte
Bilancione Occupato

DOMENICA 2 FEBBRAIO ORE 15:30 PRESIDIO DAVANTI ALLE MURA DEL CPR DI PONTE GALERIA

DOMENICA 2 FEBBRAIO ORE 15:30 PRESIDIO DAVANTI ALLE MURA DEL CPR DI PONTE GALERIA

Torniamo lì, dove il ferro e il cemento segnano l’invisibilità di chi è reclusx per il solo fatto di esistere, per non essere natx nel luogo giusto. Torniamo davanti alle mura del CPR di Ponte Galeria per essere fianco a fianco di chi, dentro e fuori quelle mura, combatte ogni giorno contro l’annientamento che lo Stato infligge con il razzismo e l’esclusione.

Lo Stato sta affinando la sua guerra e lavora con nuovi strumenti per segregare, selezionare, controllare ed espellere. Il decreto Cutro trasforma ogni angolo della città in un potenziale campo di concentramento. Ogni stanzino di un edificio pubblico può diventare un temporaneo luogo di prigionia e tortura. Deve vincere l’isolamento per evitare che le persone si organizzino insieme, nelle rivolte e nelle evasioni. Ecco che il CPR di Gradisca d’Isonzo, come sta avvenendo nelle ultime settimane, ci parla di dignità, di una parte di popolazione che resiste e un’altra che opprime.

Il razzismo sistemico si riproduce ogni giorno. Ogni volo di linea è un luogo in cui può avvenire un’espulsione e ogni espulsione è questa società che si riproduce nel nome della sicurezza come strumento di propaganda.

Ogni operazione di polizia, ogni retata in quartiere o nelle campagne, è la propaganda del razzismo che si alimenta sulla vita delle persone: è la politica di questo governo, è la natura della sua democrazia.

Ogni zona rossa vuole essere una prigione sotto il cielo. Uno strumento pensato per legittimare sempre più l’uso della polizia e della sua violenza. Lo abbiamo visto a Corvetto, dove il quartiere è diventato una cassa di risonanza per giustificare gli abusi della polizia, ma nello stesso tempo grido di riscatto e coraggio. Dove ogni corpo, ogni volto, viene sottoposto alla violenza del razzismo e della conseguente criminalizzazione. Tutto per difendere la sicurezza dei ricchi di continuare a sfruttare, tutto per alimentare la guerra contro chi non ha diritto di esistere dove ha scelto di stare.

A Quarticciolo la guerra assume l’altra faccia della stessa medaglia. La polizia, le retate, i modelli Caivano, le deportazioni: una guerra che fa leva sull’umiliazione, sulla separazione, sull’esclusione. È la guerra dei governi, la guerra sulla pelle di chi non può essere altro che una merce da spostare, da annientare, da sottomettere.

A chi si ribella, a chi prova ad alzare la testa, lo Stato risponde con la sua violenza. La risposta è un corpo strappato via dalla vita, deportato in un lager legalizzato, pestato e torturato affinché non si ribelli, affinché non sia di esempio.

Vogliamo tornare là, davanti alle mura di Ponte Galeria, dove l’unica sezione femminile del Paese è chiusa in un angolo dimenticato posto ai confini della città.

Per sostenere le resistenze quotidiane di chi è reclusx, chi lotta ogni giorno per la propria libertà, per la propria dignità. Vogliamo tornare là per dire, ancora una volta, che non avranno il silenzio di cui necessitano le torture.

Hanno un solo nome: infami.

Vogliamo tornare davanti alle mura di Ponte Galeria, dove ogni giorno si riscrive la storia di chi rifiuta la prigione: nelle sezioni che prendono fuoco, nelle evasioni, nella dignità della vita in un sistema di morte.

FREEDOM HURRIYA LIBERTÀ

Assemblea di solidarietà e lotta

Già lo sapevamo: sono stati i carabinieri

È la storia di questa società; ti costringe a degli standard di vita che non puoi permetterti, poi ti sfrutta, opprime, ti sperona e ti ammazza. Basterebbe questo, non servirebbe aggiungere altro. Infatti mercoledì è successo lo stesso a San Lorenzo, i carabinieri inseguono un ragazzo nero sospettato di aver rubato al supermercato: lo buttano a terra, lo circondano e lo arrestano.

È la storia di una società che fra la proprietà privata e la vita sceglie sempre la prima. Una società che classifica la vita delle persone sulla base del reddito, del colore della pelle, del genere. Le donne vengono uccise a centinai ogni anno; le vite dei neri contano meno. Ci sono persone di serie A e persone di serie B, è la storia di questa società.

È la storia di un ragazzo come ce ne sono tanti, la maggioranza nel mondo, che per vivere si deve arrangiare come può, perché non c’è chi gli spiana la strada per fare il medico, l’ingegnere o il pagliaccio in parlamento. È la storia di una parte del mondo che resiste a una che opprime.
Sono stati i carabinieri, che per difendere la legalità, la proprietà privata, che per perseguire il loro senso di giustizia per cui gli è stata data l’uniforme, hanno ammazzato un ragazzo e ne hanno arrestato un altro. La vita delle persone razzializzate vale meno, meno di un ALT dei carabinieri, meno di una collana da 300 euro, meno di qualunque cosa al supermercato.

È la storia di una società che continua a ripetere che fino a qui va tutto bene. Vorrebbe far credere che la caduta è sempre più avanti e che fino a qui tutto sommato è andata bene. La caduta non sono i 90 suicidi nelle carceri, perché in fondo in Iran si sta peggio; la caduta non è un ddl che nega anche le forme di protesta pacifiche, perché in fondo i tempi bui sono quelli passati, il fascismo è passato; la caduta non è neanche la guerra ai poveri che viene fatta nelle città con le zone rosse o, ancora prima, murando le strade per complicare la vita a chi ci vive (vedi termini). E così la caduta non è una società che ha fatto dell’università un luogo dove si produce la guerra, del mediterraneo un cimitero, dei palestinesi che resistono una popolazione da sterminare e dei lager nelle nostre città come luoghi necessari per controllare i flussi delle persone che non hanno il giusto documento. Vogliono far credere che questo è il migliore dei mondi auspicabile.

La caduta allora non sarà neanche questa volta, neanche la vita di Ramy basterà a far vedere che la società è già precipitata, e che queste non sono altro che le conseguenze all’atterraggio. Perché il tribunale condannerà il singolo e assolverà la legalità; come fa il carcere: punisce chi ruba ma non combatte la povertà, chi stupra ma non risolve la cultura dello stupro.

Lo sapevamo prima e lo ridiciamo adesso: è stata la società. Classista, razzista, patriarcale.

Ci vediamo sabato 11 gennaio ore 19 a piazza dell’immacolata.

CONTRO I PADRONI DELLA CITTÀ, CONTRO I SIGNORI DELLA GUERRA – 20 DICEMBRE 2024 ore 16:30 MANIFESTAZIONE su via Laurentina

CONTRO I PADRONI DELLA CITTÀ

CONTRO I SIGNORI DELLA GUERRA

20 DICEMBRE 2024 ore 17 ore 16:30

MANIFESTAZIONE su via Laurentina tra la sede di Leonardo Spa, il centro commerciale Maximo e la città militare

A pochi giorni dall’inizio del mega evento giubileo, il centro di Roma è un mondo a parte anestetizzato da black fridays, impacchettato da cantieri e con la festa del governo che ha trasformato Circo Massimo in un osceno villaggio di natale.

Che succede, invece, nelle periferie di un paese in guerra?

A Milano le guardie uccidono un pischello in motorino, ne feriscono un altro e provano a insabbiare tutto, minacciando i testimoni.

A Roma tra retate, sgomberi, sfratti e passeggiate per la legalità provano ad addomesticare interi quartieri.

A Caivano – laboratorio a cielo aperto di mostrificazione, stigmatizzazione e repressione – continuano gli sgomberi in un quartiere sotto assedio militare.

Cosa può fermare questa violenza?

Da Milano a Caivano solo la lotta sembra riportare al centro la verità e i bisogni.

Pare evidente che la legalità di cui lo Stato parla non corrisponde alla nostra sicurezza. Sicurezza è, per esempio, avere una casa e riuscire ad arrivare a fine mese in modo degno. Sicurezza sono relazioni di solidarietà, reciproco sostegno, complicità, auto organizzazione per la soddisfazione dei bisogni di tutti e tutte.

Sicurezza non è certo vivere in un Paese i cui maggiori introiti economici sono per chi fabbrica e vende armi utilizzate in guerre e genocidi a difesa di interessi economici, egemonici e di rapina di materie prime in tanti luoghi di questo mondo.

Al Laurentino 38, una passeggiata per la legalità organizzata da Don Coluccia ha recentemente dipinto in TV il nostro quartiere come uno dei posti più brutti al mondo. Quando si parla così di un quartiere, l’umiliazione è rivolta a chi lo abita.

A pochi giorni dalle festività vogliamo dare fastidio e dire la nostra davanti ad uno dei luoghi di sfruttamento e consumo che riguardano il nostro quartiere, accanto a chi fabbrica e vende morte per le guerre in tutto il mondo, davanti a chi pattuglia quartieri e invade altri Paesi.

Facciamo appello ai nostri compagni/e/x e a chi vive nelle periferie per aggiungersi a noi venerdì 20 DICEMBRE 2024 alle ore 17, ore 16:30 per una MANIFESTAZIONE su via Laurentina tra la sede di Leonardo Spa, il centro commerciale Maximo e la città militare.

Appuntamento all’incrocio tra via Laurentina e via Celine.

Disertiamo le guerre

Guastiamo le feste a chi predica pace e causa solo miseria e morte

Dopo aver partecipato all’assemblea pubblica di ieri a La Sapienza, abbiamo scelto di anticipare la manifestazione alle ore 16.30 di venerdì 20 dicembre.

Per dimostrare solidarietà alla rivoluzione del Rojava e tenere alta l’attenzione sulla Siria dopo la caduta del regime, a Roma si tornerà in strada in diverse occasioni. Per evitare sovrapposizioni e semplificare la partecipazione abbiamo scelto di anticipare preventivamente l’orario dell’appuntamento di lotta che avevamo già annunciato.

Domenica 14 Luglio – Il grido delle periferie prende forza in strada – Concerto RAP autogestito nel quartiere Laurentino 38

Domenica 14 luglio

vi invitiamo a condividere la strada del quartiere Laurentino 38 per un concerto rap autogestito.

Un’occasione di socialità fuori dal consumo dei locali, fuori dall’oppressione del lavoro.

Un’occasione per dimostrarci la bellezza delle relazioni solidali e regalarci del divertimento.

Alle ore 18 (puntuali!) affacciatevi dalle finestre o raggiungeteci da altri quartieri, seguite la musica e unitevi a noi.

ANNULLATO – Vogliono sgomberare L38Squat – Venerdi 1 Marzo – Andiamo noi a casa loro

Con immenso dolore dobbiamo annunciarvi che il IX municipio ha annullato la propria iniziativa autocelebrativa.
Quello che doveva essere un bilancio del proprio operato nel quartiere, poiché fatto solo di violenza e null’altro, non avrà luogo nella sala consiliare del Laurentino 38.
🤷‍♀🤷‍♀🤷‍♀🤷‍♀🤷‍♀🤷‍♀

Abbiamo quindi scelto di annullare la manifestazione organizzata insieme ai compagni e alle compagne del resto della città e partecipare direttamente alle 18.30 all’appuntamento al Pigneto contro i centri di espulsione.

Chiediamo a tuttx di restare in contatto, abbiamo un calendario fitto di iniziative al sesto ponte e in strada. Grazie immensamente per i comunicati di solidarietà che state scrivendo in questi giorni.

L38Squat non si sgombera
Guai a chi ci tocca


Ecco il bilancio del IX Municipio a colpi di selfie e aperitivi tra la borghesia romana

  • Persone buttate in strada senza casa
  • Un inceneritore a due passi dal Laurentino per avvelenarci l’aria
  • Cantieri ricettacoli di irregolarità e violenze
  • Attacco alle realtà culturali
  • Deserto sociale

Venerdi 1 Marzo, ore 15:00

Manifestazione davanti alla Sala Consiliare del Municipio IX

Largo Peter Benenson