IL LAURENTINO38 É UN CAMPO DA GIOCO – UN QUARTIERE DOVE STARE INSIEME E LOTTARE

UN CAMPO DA GIOCO – UN QUARTIERE DOVE STARE INSIEME E LOTTARE

Ieri, domenica 23 febbraio, al Laurentino 38 c’era il sole e c’erano anche i sorrisi e la fatica.

Uno spazio abbandonato da ATER – il campetto da calcio tra V e VI ponte – ha vissuto di cose molto semplici: la spontaneità dello stare insieme e divertirsi, la possibilità di stare meglio impegnandosi collettivamente.

L’esempio del signor Tonelli, che da anni cura un campetto dove chiunque può giocare a pallone, è un faro per tanti spazi verdi da strappare alla privatizzazione e alla speculazione. Noi stiamo facendo la nostra piccola parte.

L’iniziativa di ieri è stata possibile grazie alla partecipazione di tanti collettivi e tantx singolx compagnx che stiamo incontrando nelle lotte. Numerose realtà sotto minaccia di sgombero hanno unito le forze per dimostrare quanto è potente l’autogestione.

Noi del centro sociale del VI ponte abbiamo la fortuna di stare al Laurentino 38 in un tempo speciale dove sembra che l’attenzione per il quartiere sia rinata e che sia possibile attivarsi collettivamente per vivere meglio insieme. Ieri è stato bellissimo vedere i nostri vicini di casa affacciarsi in finestra e poi scendere per viversi con noi un bel pomeriggio.

La nostra occupazione si avvicina a compiere 34 anni e presto comunicheremo le iniziative che vogliamo organizzare in quartiere. Nei prossimi giorni saremo presenti al corteo popolare del 1 marzo a Quarticciolo contro il modello Caivano e alla biciclettata del 23 marzo a Fiumicino contro il porto croceristico con cui la Royal Caribbean vorrebbe distruggere il mare.

Massima solidarietà a Strike, al Bilancione Occupato di Fiumicino, al Palazzo dell’ex-questura di Quarticciolo e a chiunque resiste a sgomberi e sfratti.

Il pensiero sempre forte ai nostrx compagnx di Torre Maura, del Campetto Occupato di Giulianova e del Tortuga.

L38Squat è al vostro fianco ogni giorno.

Domenica 23 febbraio – IL QUARTIERE È UN CAMPO DA GIOCO

IL QUARTIERE È UN CAMPO DA GIOCO

Mentre la speculazione divora i posti dove abitiamo, dal Laurentino 38 abbiamo lanciato un invito a chi lotta sul litorale di Fiumicino.

Dal decreto Caivano in poi è sempre più chiaro che il governo delle periferie è sul modello carcerario. Dal Quarticciolo al Laurentino, passando per le zone rosse dell’Esquilino e il Tuscolano, il cerchio repressivo si stringe intorno a certe aree della città ma ogni quartiere è un “campo da gioco” dove ognunx può fare la sua parte di lotta.

Che sia la Royal Caribbean a devastare il mare e ogni forma di vita o sia un progetto di riqualificazione a deportare, impoverire e distruggere a noi resta una bellissima possibilità: resistere e farlo insieme.

Attività della giornata:

  • partite di calcetto
  • laboratori per grandi e piccini/e
  • maschere per il carnevale!
  • giocoleria e circo pirata
  • banchetto per serigrafare tessuti
  • cibo e bevande!

Durante tutta l’iniziativa ci sará la diretta di Radio Onda Rossa. Dopo pranzo verrá fatto un approfondimento sulle lotte nei quartieri con varie realtà della città.

Appuntamento alle ore 11 nel cortile di L38Squat (via Domenico Giuliotti)

GIÙ LE MANI DALLE OCCUPAZIONI

L38Squat – il Centro sociale del sesto ponte
Bilancione Occupato

CONTRO I PADRONI DELLA CITTÀ, CONTRO I SIGNORI DELLA GUERRA – 20 DICEMBRE 2024 ore 16:30 MANIFESTAZIONE su via Laurentina

CONTRO I PADRONI DELLA CITTÀ

CONTRO I SIGNORI DELLA GUERRA

20 DICEMBRE 2024 ore 17 ore 16:30

MANIFESTAZIONE su via Laurentina tra la sede di Leonardo Spa, il centro commerciale Maximo e la città militare

A pochi giorni dall’inizio del mega evento giubileo, il centro di Roma è un mondo a parte anestetizzato da black fridays, impacchettato da cantieri e con la festa del governo che ha trasformato Circo Massimo in un osceno villaggio di natale.

Che succede, invece, nelle periferie di un paese in guerra?

A Milano le guardie uccidono un pischello in motorino, ne feriscono un altro e provano a insabbiare tutto, minacciando i testimoni.

A Roma tra retate, sgomberi, sfratti e passeggiate per la legalità provano ad addomesticare interi quartieri.

A Caivano – laboratorio a cielo aperto di mostrificazione, stigmatizzazione e repressione – continuano gli sgomberi in un quartiere sotto assedio militare.

Cosa può fermare questa violenza?

Da Milano a Caivano solo la lotta sembra riportare al centro la verità e i bisogni.

Pare evidente che la legalità di cui lo Stato parla non corrisponde alla nostra sicurezza. Sicurezza è, per esempio, avere una casa e riuscire ad arrivare a fine mese in modo degno. Sicurezza sono relazioni di solidarietà, reciproco sostegno, complicità, auto organizzazione per la soddisfazione dei bisogni di tutti e tutte.

Sicurezza non è certo vivere in un Paese i cui maggiori introiti economici sono per chi fabbrica e vende armi utilizzate in guerre e genocidi a difesa di interessi economici, egemonici e di rapina di materie prime in tanti luoghi di questo mondo.

Al Laurentino 38, una passeggiata per la legalità organizzata da Don Coluccia ha recentemente dipinto in TV il nostro quartiere come uno dei posti più brutti al mondo. Quando si parla così di un quartiere, l’umiliazione è rivolta a chi lo abita.

A pochi giorni dalle festività vogliamo dare fastidio e dire la nostra davanti ad uno dei luoghi di sfruttamento e consumo che riguardano il nostro quartiere, accanto a chi fabbrica e vende morte per le guerre in tutto il mondo, davanti a chi pattuglia quartieri e invade altri Paesi.

Facciamo appello ai nostri compagni/e/x e a chi vive nelle periferie per aggiungersi a noi venerdì 20 DICEMBRE 2024 alle ore 17, ore 16:30 per una MANIFESTAZIONE su via Laurentina tra la sede di Leonardo Spa, il centro commerciale Maximo e la città militare.

Appuntamento all’incrocio tra via Laurentina e via Celine.

Disertiamo le guerre

Guastiamo le feste a chi predica pace e causa solo miseria e morte

Dopo aver partecipato all’assemblea pubblica di ieri a La Sapienza, abbiamo scelto di anticipare la manifestazione alle ore 16.30 di venerdì 20 dicembre.

Per dimostrare solidarietà alla rivoluzione del Rojava e tenere alta l’attenzione sulla Siria dopo la caduta del regime, a Roma si tornerà in strada in diverse occasioni. Per evitare sovrapposizioni e semplificare la partecipazione abbiamo scelto di anticipare preventivamente l’orario dell’appuntamento di lotta che avevamo già annunciato.

Un prete che fa la guerra: Don Coluccia cesso de Roma pre giubilare

Un prete che fa la guerra:

Don Coluccia cesso de Roma pre giubilare

Nei giorni scorsi, un servizio televisivo di uno dei peggiori programmi RAI ci ha buttato nel tritacarne della guerra ai poveri e a chi è esclusx.

Il montaggio, in soli 2 minuti, fa apparire il Laurentino 38 come uno dei posti più brutti al mondo: immagini e parole violente che raccontano il nostro quartiere spogliandolo di dignità. Un miscuglio di sensazionalismo e criminalizzazione che non vuole certo far emergere i problemi delle persone che ci abitano ma solo costruire una versione umiliante, utile a chi è in cerca di visibilità e propaganda.

Per don Coluccia e l’intervistatrice, il Centro sociale del sesto ponte andrebbe sgomberato supportando questa tesi con un collegamento diretto tra noi, lo spaccio e la criminalità organizzata.

Quando gli abitanti lamentano l’incuria di Ater per appartamenti senza manutenzione da più di 20 anni il servizio, invece, corre veloce.

Non sappiamo a chi faccia un favore questo schifo televisivo, registrato nei primi giorni di ottobre e poi proposto solo ora.

Per certo racconta bene la Roma del giubileo e le politiche dedicate a chi vive nelle periferie: abbandono e polizia.

Questa volta è toccato a noi ma nella giostra della propaganda fascista capitano ogni giorno migliaia di vite simili alle nostre.

Che abbia coinciso con le notti di protesta al Corvetto contro la brutalità poliziesca per l’uccisione di Ramy e con gli sgomberi di massa delle case occupate a Caivano, dice già da che parte stiamo.

Lamentarci non è nel nostro stile: stiamo già preparando una risposta in strada per i prossimi giorni, proprio quando diamo più fastidio e dove meglio crediamo.

L38Squat – il centro sociale del sesto ponte

Laurentino38 – Quasi 3 anni di cantieri: solo macerie, pericolo crolli, spazzatura ovunque, un mega incendio e tanti materiali lasciati a marcire

V Ponte
Quasi 3 anni di cantieri = solo macerie, pericolo crolli, spazzatura ovunque, un mega incendio e tanti materiali lasciati a marcire.

330mila euro l’anno di occupazione di suolo pubblico che da Ater e Regione finiscono nelle casse del IX municipio = già 1 milione di euro in fumo per un cantiere fermo.

Da qualche giorno la polizia municipale si presenta insistentemente al cancello del centro sociale del sesto ponte.
Ripetiamo: nell’occupazione sono 33 anni che facciamo i lavori di manutenzione, curandoci della struttura intera, mentre il V ponte cade a pezzi per colpa vostra.
Ripetiamo: state lontani da noi.

Vi state mangiando i 7 milioni di euro del progetto sotto gli occhi di tutto il quartiere. Vergognatevi e non vi azzardate a proferire parola sul centro sociale.
Date le case subito alla gente e state zitti.

AL LAURENTINO 38 LA SPECULAZIONE NON È ABBANDONO, È UN’AGGRESSIONE VIOLENTA CONTRO IL QUARTIERE E LE NOSTRE VITE

Iniziativa nel cortile del sesto ponte al Laurentino38

Più che una novità per il Laurentino 38 è una rinnovata battaglia tra politici di diversa bandiera.

I vecchi dicono ai nuovi che i cantieri sono fermi. I nuovi dicono ai vecchi che i lavori vanno avanti nonostante i debiti lasciati dai vecchi.

Di una cosa però possiamo stare sicurx: vecchi e nuovi sono pronti a prendersi i meriti quando e se qualche “opera” verrà conclusa. Sono persino riusciti a cantare vittoria per l’inaugurazione del teatro ad Elsa Morante, che per 10 anni era stato lasciato vuoto.

Il progetto di riqualificazione del quinto e sesto ponte è una lunga scia di speculazione che solo la costante attenzione degli abitanti riesce a smascherare.

Se un cantiere illegale e succhia soldi è stato smantellato, se le perdite di acqua sono state riparate, se i lavori del quinto ponte sono lentamente ripresi e ogni giorno devono dimostrare che qualche piccola cosa succede, è solo merito di chi si attiva, monitora e porta avanti proteste e denunce sociali.

Tutto sembra come sempre ma intorno a noi le cose accadono e peggiorano.

Abbiamo vite sempre più strozzate, un quartiere sempre più spento e il cambio di destinazione d’uso del quinto e sesto ponte per mettere la parola fine alle realtà sociali e alle serrande commerciali ne è un esempio evidente.

Tutto deve scorrere inesorabilmente tra Maximo e Euroma2, i corpi devono essere numeri, le malattie un destino scritto.

La nostra più grande paura è che invece della voglia di riscatto, sia la bruttezza a prevalere nei cuori e nelle menti.  Se lo specchio del quartiere è l’immagine tremenda del cane che è stato abbandonato nel garage del sesto ponte, dobbiamo darci uno scrollone prima di sprofondare davvero.

In questi ultimi tempi la politica ha giocato le ennesime carte sporche. Un incendio nel parcheggio adiacente al municipio ha fatto parlare di intimidazioni e minacce ai politici, poco importa che a distanza di poche ore si sia chiarita l’origine.

Le dichiarazioni roboanti su RomaToday hanno solleticato Don Coluccia, il prete pallonaro antispaccio, che non si è fatto mancare una passeggiata per i ponti con la questura al seguito.

Il clima di paura e solitudine va spezzato insieme.

Per non restare in balia degli eventi.

Per pretendere una casa per tutti e tutte, per chi è nelle liste da quando è bambinx e ora vuole costruirsi una vita autonoma da persona adulta,  per chi ha o non ha i titoli secondo la burocrazia assassina.

Per resistere insieme allo sgombero del sesto ponte e difendere L38Squat.

Appuntamento venerdì 28 giugno alle ore 18 nel cortile del sesto ponte, lato via Domenico Giuliotti.

Iniziativa nel cortile del sesto ponte al Laurentino38

L’acqua cheta che rovina i ponti

È la tranquillità dei politici a preoccuparci di più. È quella calma che ogni giorno li fa accomodare nei loro uffici, firmare carte, stringere mani.

Le mani non mentono mai. La nostra fatica e le nostre preoccupazioni sono tutte raccontate lì.  E le mani dei politici come sono?

Dopo la perdita d’acqua che da tempo rosicchia il sesto ponte (leggi qui: https://l38squat.noblogs.org/?p=1066) da qualche giorno una vera e propria cascata sta sgorgando dal quinto ponte.

L’acqua cheta che rovina i ponti

I vigili urbani rispondono alle segnalazioni,  prendono nota e vanno via. Avranno capito che servono squadre di operai Acea?

La riqualificazione del quinto ponte di Ater e Regione è un pericolo per il quartiere. Il pericolo crolli, denunciato dalle abitanti, ha già comportato la chiusura del cantiere gestito in maniera criminale. Al municipio, a due passi da lì, interessa solo il guadagno sull’occupazione di suolo pubblico e così va avanti la distruzione nel cuore del quartiere.

Si parla tanto di periferie abbandonate ma quando ci mettono le mani sopra fanno rimpiangere il passato.

A noi la tranquillità della speculazione non piace affatto e stiamo organizzando una manifestazione in quartiere.

Abbiamo ipotizzato il 21 giugno come data migliore per scendere in strada al Laurentino 38, accompagnatx da persone che abitano in altri quartieri popolari e da nostrx compagnx di lotta in città.

Tu ci sarai?

L38Squat (sì, il centro sociale del sesto ponte)

Guai a chi ci tocca

Oggi abbiamo interrotto un incontro sulla costruzione di comunità energetiche organizzato dal Comune di Roma e dal IX Municipio a Spinaceto.

L’intervento è stato molto breve e ha raccontato, allx abitanti di diversi quartieri lì presenti, il progetto di autonomia energetica che stiamo costruendo da un anno, con il contributo di ingegnerx e architettx che con noi condividono un’etica.

Questa interruzione è stata l’occasione per far sapere a tuttx che lo stesso municipio che si riempie la bocca con parole come “comunità” e “solidarietà” manda ogni giorno i vigili urbani per notificarci lo sgombero e che continueremo a resistere mettendo in campo le nostre iniziative autonomamente.

Il nostro intervento si è concluso accusando il Comune e Municipio di aver lasciato in strada le donne del quinto ponte, alcune delle quali ospitate ad oggi da noi di l38 squat.

La scelta di cancellare l’appuntamento istituzionale nella sala consiliare del IX Municipio,che avrebbe dovuto tenersi venerdì scorso, non ci impedirà di andarli a disturbare ovunque vorremo.

L38 squat

Guai a chi ci tocca

È il nostro cortile, non una caserma

È il nostro cortile, non una caserma

Al sesto ponte il controllo costante della polizia in questi giorni ha assunto proporzioni grottesche.

Che effetti positivi potrebbe vantare la militarizzazione totale con incursioni di 40/50 guardie se viviamo già un quotidiano viavai di volanti, perquisizioni corporali e interrogatori informali di guardie in borghese?

Ogni giorno un teatro.
Ogni giorno sotto gli occhi di tutti.
Cosa vogliono insegnare?

Lo squat è occupato da 33 anni e non ha padroni. I signori di Ater si devono mettere l’anima in pace, la cubatura del sesto ponte non è la loro. L’hanno abbandonata e resta in vita da decenni solo grazie all’autogestione: il sesto ponte non sarà l’ennesimo fallimento delle politiche abitative dello stato.

Sguinzagliare decine di poliziotti, creare un clima di guerra e paura che impedisce di affrontare i profondi problemi tra chi abita in quartiere, trasformare il nostro cortile nel piazzale di una caserma ha il solo scopo di creare il deserto.

Non accetteremo in silenzio le continue provocazioni e le minacce.  L’abbiamo già dimostrato: se il Laurentino chiama, la città risponde.
Questo clima soffocante deve finire.

NON CHIEDIAMO IL PERMESSO PER VIVERE LIBERX

NON CHIEDIAMO IL PERMESSO PER VIVERE LIBERX

È ormai noto che anche il quartiere Laurentino 38 sta vivendo un’ondata di riqualificazione radicale come accade in altre parti della città.
 
Un quartiere lasciato all’abbandono per decenni viene colpito da progetti di speculazione che ricadono pesantemente su chi abita la nostra borgata.
Come scrivevamo a maggio scorso, siamo felici di vedere assegnate le case a chi resiste da anni in condizioni di vita difficili ma il processo in corso mira a cambiare profondamente la natura del quartiere, a partire dalla popolazione stessa che lo abita.
 
Al sesto ponte del Laurentino 38, da febbraio del 1991, esiste e resiste quello che inizialmente era conosciuto come Laurentinokkupato ed ora L38Squat. Da più di 32 anni è un luogo di relazioni, controcultura ed autogestione in un quartiere dormitorio privo di servizi. Uno spazio dove i desideri prendono forma, una casa per chi vuole vivere insieme  e spalleggiarsi nella vita.
 
Ad oggi lo squat è minacciato di sgombero e ci è sembrata una buona idea quella di rispondere strabordando, ancora una volta, nelle strade del quartiere con una serata di musica autoprodotta, interventi e aggiornamenti sui ponti del Laurentino 38.
 
Invitiamo chi ci ha conosciutx in questi 32 anni di occupazione e autogestione e chi ancora non ci ha incontrat* nelle lotte a raggiungerci domenica 9 luglio per un’iniziativa dalle ore 19.
 
Coscienti che il nostro spazio occupato non sarà né il primo né l’ultimo della città ad essere sotto attacco confidiamo in un’ampia partecipazione.
 
Consapevoli di combattere ad armi impari, scegliamo comunque la lotta, una volta ancora!
 
 
DOMENICA 9 LUGLIO VI ASPETTIAMO DALLE 19 NEL QUARTIERE LAURENTINO 38….
SEGUITE LA MUSICA!
CI VEDIAMO IN STRADA!
 
L38SQUAT